OK..VEDO DI RENDERMI UTILE SE NN DISPIACE E NN FA TORTO A NESSUNO^^
METTO MATERIALE TRATTO DAL MIO FORUM XCUI METTO I CREDITS DI ME STESSA X STARE TRANQUILLI^^
CREDITS TO: DARK & GOTHIC LOLITAVlad III di ValacchiaVlad III Dracula (2 novembre 1431 ? - dicembre 1476), conosciuto anche come Vlad Ţepeş (letto tse'pesh) o Vlad l'Impalatore, fu, a più riprese, principe di Valacchia: nel 1448, dal 1456 al 1462 ed infine nel 1476. Nacque a Sighişoara, in Transilvania.
Grazie al suo dominio, la Valacchia riuscì a mantenere la sua indipendenza dall'Impero Ottomano. La crudeltà nei confronti dei prigionieri gli valse il soprannome di Dracul, che in Rumeno significa "drago", ma fu anche detto l'Impalatore. La storia (romanzata) della sue gesta è stata in parte raccontata da
BRAM STOKER nel romanzo
DRACULAL'origine del nomeVlad III Dracula nacque nel novembre o dicembre 1431, nella fortezza di Sighişoara, in Transilvania. Suo padre, Vlad II Dracul, aveva ricevuto l'Ordine del Drago circa un anno prima. Questo ordine - simile, per certi versi, all'Ordine di Malta - era un ordine religioso originariamente creato nel 1387 da Sigismondo, re d'Ungheria (in seguito Imperatore del Sacro Romano Impero) e dalla sua seconda moglie, Barbara Cilli. L'ordine aveva un drago come simbolo. Scopo dell'ordine era di proteggere gli interessi del Cattolicesimo e lottare contro i Turchi.
Simbolo dell'Ordine del DragoL'Ordine in relazione a Vlad III è importante per diversi motivi: in primo luogo dà una spiegazione del nome Dracula: in rumeno Dracu indica diavolo, ed i nobili di Romania, conoscendo l'appartenenza di Vlad II all'Ordine del Drago, decisero di chiamarlo Dracul. Draculea che in rumeno significa Figlio di Dracul, fu spesso usato dallo stesso Vlad III nella corrispondenza ufficiale. In secondo luogo, fu l'abbigliamento tipico dell'Ordine ad ispirare a Bram Stoker certi particolari del suo Dracula.
Altro nome con cui era indicato, più che altro dalla gente comune, era "Ţepeş", che significa l'impalatore in rumeno, essendo questo il suo supplizio preferito. Anche gli Ottomani si riferivano a Vlad come Kaziglu Bey, cioè il Principe Impalatore, termine attestato a partire dal 1550.
la Valacchia del XV secoloIl principato di Valacchia, corrisponde odiernamente al sud della Romania, in quel periodo la popolazione dello stato si aggirava sulle 600.00 unità, che vivevano in molti villaggi sparsi per tutto il territorio. In Valacchia in ogni caso esistevano grossi centri urbani chiamate le “Città sassoni”, fondate dalle popolazioni tedesche che emigrarono in quei luoghi nel’300. Queste città erano molto fiorenti commerciavano per tutto il Danubio, dalla Germania all’Impero Bizantino, sfruttavano i bacini metalliferi dei Carpazi e soprattutto costruivano cannoni che vendevano al miglior offerente, caso significativo l’ultimo imperatore bizantino Costantino XI paleologo non poté comprare un cannone di grosso calibro che fu venduto a Maometto II il quale lo uso nell’assedio di Costantinopoli e abbatte la porta d’ingresso alla città.
Principe di ValacchiaNell'inverno del 1436-1437, Vlad II divenne Principe di Valacchia (una delle tre province di Romania) e prese residenza nel Palazzo di Târgovişte, la Capitale della Valacchia.
Vlad III seguì suo padre, vivendo sei anni alla corte principesca. Nel 1442, per motivi diplomatici, Vlad III ed il fratello minore Radu furono dati in ostaggio al Sultano Murad II: Vlad III rimase prigioniero in Turchia fino al 1448, mentre il fratello Radu vi rimase fino al 1462.
Questo periodo di prigionia probabilmente giocò un importante ruolo nel carattere di Vlad III. Pare che proprio in quel periodo Vlad III assunse una visione molto pessimista. Nel 1447 i Turchi lo liberarono, informandolo della morte del padre Vlad II Dracul per mano di Vladislav II, un altro pretendente al trono di Valacchia. A Vlad venne anche detto di come il suo fratello maggiore Mircea era stato torturato e, infine, bruciato vivo a Târgovişte.
All'età di 17 anni, Vlad III Dracula, appoggiato dalla cavalleria turca e da un contingente del Pascià Mustafa Hassan, fece la sua mossa all'attacco del Trono di Valacchia, ma l'altro pretendente al Trono, Vladislav II, lo sconfisse solo due mesi dopo.
Per assicurarsi il trono di Valacchia, Vlad III dovette aspettare il 10 agosto 1456, quando riuscì finalmente ad uccidere il suo nemico (nonché assassino di suo padre). Vlad III iniziò quindi il suo più lungo periodo (sei anni) alla testa del principato, nel quale commise buona parte degli atti che lo resero famoso, rendendogli la fama per cui è a tutt'oggi noto.
Contro le orde ottomaneNel 1463, Vlad Ţepeş Dracula, a Plenari (Transilvania), con un piccolo esercito privato, affrontò le orde ottomane che dilagavano nella penisola Balcanica, riuscì ad intrappolare una parte dell’esercito nemico (12.000 uomini) in una gola e a distruggere il contingente nemico. Non fece prigionieri, i sopravvissuti furono tutti impalati, salvo uno, che fu rimandato indietro, con una cesta contenente la testa del suo generale. Con il suo coraggio e la sua ferocia impedì l’invasione del paese. Tralaltro Vlad Ţepeş è stato nominato eroe nazionale Nicolae Ceauşescu. Nacque da tale episodio anche la leggenda del vampiro (in turco, dracula = il sanguinario). Vlad aveva come compagna una donna detta Cristiana (ma in documenti -Cristina-) che aveva un segno particolare sul seno sinistro, che voleva rappresentare una rosa magica che dava forze divine. Era nata sul Mare Nero e proveniva da padre turco e madre rumena. Era di una bellezza particolare, mora con occhi verdi che nascondevono misteri mai scoperti. Il suo primo atto, una volta insediato sul trono di Valacchia, fu la vendetta verso i boiardi di Târgovişte per la morte di suo padre Vlad II Dracul e suo fratello Mircea: Nella domenica di Pasqua del 1456 arrestò tutti i boiardi, fece impalare i più anziani e costrinse gli altri a marciare fino alla città di Poenari. Durante questo terribile viaggio di cinquanta miglia molti morirono, ma ai sopravvissuti non fu concesso riposo fino alla destinazione. Quindi, Vlad III ordinò loro di costruire una fortezza sulle rovine di un antico castello, sul fiume Arges. L'impresa causò la morte di parecchi boiardi, dando a Vlad III il destro per creare una nuova nobiltà in Valacchia, e di ottenere una fortezza per eventuali future situazioni di emergenza.
Vlad III continua ad essere ricordato per le sue brutali punizioni, come descritto dai suoi detrattori Sassoni di Transilvania.
Le atrocità di Vlad TepeşPrima ancora di essere ricordato come un guerriero senza paura, le gesta inumane di Dracula saranno per molto molto tempo il suo eco più forte. Il suo metodo di tortura preferito era l'impalamento. Dracula non solo riadottò dai turchi questo atroce strumento di tortura, ma creò una propria "arte di impalare".
Dracula inventò un modo per impalare i ricchi, stendedoli più in alto di tutti o facendo ricoprire l'asta d'argento, inventò un modo per impalare i mercanti, con delle tacche incise sull'asta che avrebbero in qualche modo intralciato lo scivolamento del corpo verso la base dell'asta aumentando così sia la durata della tortura che l'agonia, creò un metodo per impalare le donne incinte, i bambini, i ladri, i vecchi, i guerrieri nemici, gli ambasciatori del Sultano, i traditori. Una registrazione dell'epoca, narra che durante un pasto dopo la battaglia, Dracula ricevette la visita di un cronista dal Vaticano. L'uomo si rivolse al Principe dicendo :"Come fate a mangiare qui mio Signore, l'odore è insopportabile. Dracula non si fermò a mangiare e nemmeno ostentò la benché minima sensazione umana quando, a seguito di quelle parole, ordinò ad una guardia di impalare quell 'uomo più in alto di tutti cosicché non avrebbe sentito l'odore dei corpi.
Nella città di Sibiu, nel 1460 Dracula fece impalare 10.000 persone in solamente tre ore. Non contento del suo atto, cosparse alcuni corpi con del miele (usato per oliare le aste da impalamento) cosicché sarebbero stati invasi da ogni tipo di insetto.
Nel 1459 Dracula si rese responsabile di uno dei più macabri avvenimenti nella storia umana. Durante il giorno di San Bartolomeo, a Brazov, Dracula fece invitare a palazzo alcuni mercanti, odiati e disprezzati dalla sua persona.
Prima di iniziare a mangiare, si rivolse loro con fare ironico domandando quanti regni essi avevano visto crollare nella zona della Transilvania e se il suo avrebbe avuto una sorte differente. Le risposte, esattamente come Dracula pensò, furono spudoratamente sarcastiche, atte ad esaltare il disprezzo che ognuno di loro provava per quel pezzo di terra.
Dracula decise di fargli riempire la pancia, e subito dopo la fine del pranzo, fece entrare le guardie e arrestò i mercanti. Ne mise uno di fronte all'altro, in una sorta di fila indiana. Fece sventrare il primo e obbligò il secondo a mangiare ciò che il collega, ormai senza vita, aveva nello stomaco. Continuò così e l'ultimo mercante ebbe una fine differente; venne fatto bollire e la sua carne fu data in pasto ai cani. Subito dopo questo atroce spettacolo uscì per le strade e impalò 3.000 persone, tra Boiari e mercanti.
Nel 1461 un ambasciatore del Sultano turco arrivò nel palazzo di Dracula. Si prostò ai piedi di Vlad III ma non si volle togliere il turbante perché rappresentava il simbolo della propria religione. Dracula irritato da quel gesto ordinò di inchiodare (con chiodi simili a quelli della crocefissione di Cristo) il turbante alla testa dell'ambasciatore, e pronunciò le parole:Credetemi se vi dico che non voglio che mai perdiate quel prezioso turbante.
Dracula fu sadico e spietato, inventò le armi batteriologiche, o meglio, ordinò agli appestati di travestirsi da guerrieri turchi e di entrare nelle fila del nemico, espandendo così la malattia. Buttò carogne di animali e uomini nei corsi d'acqua, incendiò interi villaggi nell'intento di terrorizzare il nemico infondendogli l'orrore nel cuore.
Dopo la sua morte misteriosa (c'è chi dice sia stato ucciso dai suoi uomini perché scambiato per un turco) sul campo di battaglia, molte sono le ipotesi su dove sia finita la sua salma. Alcuni pensano sia stata bruciata, altri pensano sia stata fatta a pezzi ed esposta ad Istanbul, ma la teoria più storica, è che il corpo di Dracula è stato ritrovato in una tomba di una cappella nella città di Snagov. Lo scheletro ritrovato infatti, aveva abiti in seta vermiglia ed un anello con inciso il simbolo dell' Ordine del Drago, l'Ordine a cui Dracula apparteneva. Dulcis in fundo, sembra che tutte le mattine un gruppo di monaci dedichi delle preghiere a quella tomba con lo scopo di "farlo stare buono".
INTRODUZIONE AL PERSONAGGIO..........Vlad Tepes fu famoso in Valacchia negli anni 1440-1480 e tra alterne vicende fu anche x un certo periodo imperatore, in feroce lotta contro l'impero ottomano di Maometto II che premeva alle porte di Europa. La sua efferatezza nella lotta contro i Turchi invasori e' storicamente accertata, e forse e' alla base della leggenda poi romanzata dal libro di Stoker diversi secoli dopo. In una lettera inviata al Re di Ungheria l' 11 febbraio 1462 Vlad Tepes afferma di aver giustiziato " negli utlimi 3 mesi " contati con maniacale precisione " 23.883 turchi". Il sistema preferito era l'impalatura ( Tepes in rumeno significa L'impalatore) ma sono storicamente accertate anche altre efferatezze come quando, nell'estate 1459, uccise personalmente ad uno ad uno,dopo averli amichevolmente accolti e sfamati,con un chiodo nel cranio e un martello,gli ambasciatori giunti a Tirgoviste a reclamare il credito che l'impero ottomano vantava in cambio dell'indipendenza della Valacchia. Quando nel luglio 1462 il sultano Maometto II riusci' ad espugnare la fortezza di Tirgoviste lasciata in fiamme da Vlad in ritirata, dovette arrestarsi in quanto i suoi soldati si rifiutarono di proseguire di fronte allo spettacolo di 20.000 prigionieri impalati che coprivano una superficie di 3 Km quadrati. Vlad Tepes aveva comunque gia' dimostrato la sua ferocia anche contro gli oppositori interni, fin dal momento del suo insediamento. Nelle cronache di Costantin Cantacuzino, storico rumeno,(1650/1716) si puo' leggere:
"Era la mattina di Pasqua quando le guardie del Voivoda Vlad, figlio di Dracul,arrestarono nello stesso momento e in ogni quartiere della citta' tutti gli uomini oltre i 30 anni che si disponevano ai riti della resurrezione....poche ore dopo erano tutti impalati e i pali erano tanti che circondavano le mura di Tirgoviste, e ancora ne avanzava."
Due giorni prima Vlad era appena tornato sul trono dopo aver ucciso,mentre era a letto con una concubina, suo zio Vladislao II (che a sua volta dieci anni prima , nel 1448, era succeduto al fratello Vlad Dracul, padre di Vlad Tepes, dopo averlo avvelenato..) Sul fatto che Vlad Tepes fosse anche un mostro assetato di sangue,oltre che valoroso difensore dei confini d'Europa,non ci sono dubbi e il fatto che vantasse origini da una famiglia insignita dell'ordine del Dragone ( la + alta onorificenza del Sacro Romano Impero) che in rumeno si dice appunto Dracul ( come Diavolo) puo' essere uno dei motivi che hanno ispirato la figura del conte Dracula, narrata da Stoker.
la sua tomba vuota:
CRONACA E LEGGENDALe fonti descrivono massacri compiuti da Vlad III dal suo secondo regno fino alla destituzione effettuata dal re ungherese Mattia Corvino nel 1462. Tra le tante vicende riportate, molte delle quali avvolte di leggenda, forse la piu' nota e' quella relativa all'impalamento di un invitato a pranzo,nei pressi di Brasov,che si era dimostrato sconvolto dalla presenza di tanti condannati agonizzanti sui pali disposti a corona intorno al tavolo da pranzo. L'uomo chiese a Dracula come si potesse mangiare in quelle condizioni e il voivoda senza scomporsi disse ."Vi da' fastidio?"-L'ospite annui' e allora , continuando a mangiare, ordino' di impalarlo su una pertica piu' alta delle altre:"Lassu' non sarete disturbato",aggiunse con perfidia. Pare che in piu' occasioni Dracula si fosse fatto scrivere in una coppa il sangue dei condannati; in altri casi inzuppo' il pane nel sangue; queste e altre credenze hanno certamente fornito la base sulla quale si formo' l'immagine di Dracula il Vampiro. Nel 1459 Maometto II, alla guida del potente impero ottomano, invio' ambasciatori a Tirgoviste x imporre un sollecito al pagamento dei tributi che venivano versati ai Turchi in cambio dell'indipendenza, tributi che pare ammontassero allora a ben 10.000 ducati veneziani d'oro. Gli ambasciatori furono ricevuti con tutti gli onori e x loro venne anche organizzato un ricco banchetto. Ma quando a Vlad Tepes furono portati dei lunghi chiodi e un martello,segnale convenuto, le guardie si avventarono sui messi di Maometto II e li gettarono a terra. Il feroce voivoda conficco' loro un chiodo nel cranio, mentre la strage venne completata. Solo un ambasciatore fu risparmiato: gli vennero cavati gli occhi , poi fu rimandato a Costantinopoli x riferire sull'accoglienza ottenuta. Dopo qualche tempo giunse un'altra ambasceria da Costantinopoli , scortata segretamente da un reggimento della guardia imperiale. La missione ufficiale era quella di ripetere le richieste dei tributi, ma in realta' si mirava a catturare Vlad Tepes. Questi pero' intui' il pericolo, si allontano' da Tirgoviste e con le sue truppe addestrate si apposto' a Giurgiu', sulle rive del Danubio. Nell'imboscata l'intera guarnigione ottomana fu annientata. A dimostrazione di come Vlad abbia combattuto a lungo e senza alcuna pieta' i Turchi. si puo' citare una lettera da lui scritta al re d'Ungheria, l'11 febbraio 1462, in cui lo informava di aver giustiziato den 23.883 turchi solo negli ultimi tre mesi. Nell'aprile 1462 gli ottomani organizzarono una spedizione complessa e articolata : mentre 175 navi da battaglia risalivano il delta del Danubio puntando ad occidente,l'armata turca attraverso' il fiume e invase la Valacchia. L'ultimo avamposto del voivoda valacco, la citta' di Braila, fu distrutto e incendiato dopo l'assedio. Tutte le altre localita' fino a Nikopolis subirono la stessa sorte. Ma Tepes non si arrese affatto, il 17 aprile dello stesso anno si lancio' in un assalto notturno nel buio della foresta di Baneasa, fra il Danubio e le Prealpi Carpatiche. Con un'inarrestabile carica la sua cavalleria sorprese nel sonno i Turchi: ne vennero uccisi piu' di 7.000 e il sultano stesso si salvo' a stento, solo grazie al coraggio dei suoi giannizzeri. Tuttavia le forze di Vlad erano ormai ridotte ai minimi termini e verso la fine di giugno le armate ottomane giunsero in vita di Tirgoviste. La citta' era appena stata incendiata perche' non cadesse in mani nemiche e davanti alle mura erano stati eretti 20.000 pali con altrettanti prigionieri uccisi. Secondo la tradizione questo spettacolo convinse il sultano a ritirarsi,anche xche' non poteva piu' contare troppo sul coraggio dei suoi uomini, terrorizzati da una simile spietatezza. Nella citta' distrutta venne lasciato un nuovo voivoda ,il favorito del sultano, Radu cel Frumos, che non era altri che Ra du il Bello, fratello di Vald III da lui consegnato come ostaggio ai turchi,come abbiam visto, quando era ancora un bambino. Questi odiava il fratello ed era quindi diventato il miglior esecutore delle volonta' del sultano. Vlad Tepes dovette ritirarsi e con i suoi uomini piu' fedeli risali' il fiume BIstrita, lasciando al suo passaggio incendi e morte. Continuava a confidare nell'alleanza con il re d'Ungheria ma la situazione era mutata a suo svantaggio. Il re Mattia Corvino infatti si trovava ad aver molto bisogno dell'appoggio dei ricchi mercanti tedeschi, che erano stati in passato duramente perseguitati dal voivoda, convinto sostenitore di una Valacchia libera. Durante la ritirata, mentre Tepes risaliva la valle di Arges x cercare di raggiungere il castello di Poienari, dove si sarebbe rifugiato, fu fermato da alcune truppe ungheresi guidate da Jan Jiskra de Brandys, noto condottiero , che lo condusse come prigioniero al castello di Bran. Due anni dopo fu portato alla fortezza di Visegrad, alla periferia di Pest,dove rimase x ben 12 anni. Nelle tradizioni popolari dei villaggi lungo la strada che conduce al castello di Poienari ,permangono oggi numerose leggende che testimoniamo l'appoggio dato dalle genti valacche a Tepes, considerato un vero eroe,combattente x la liberta' della Valacchia. Secondo una tradizione ad Erefu nei pressi della fortezza il popolo si mobilito' x coprire la fuga di Vlad Tepes. I sette maniscalchi del paese ferrarono i suoi cavalli al contrario x creare tracce false, e ne ricevettero come ricompensa sette colli ai piedi dei monti Fagaras. Pochi km oltre, nel Borgo di Capatinenii, si narra invece che dopo la fuga di Tepes dalle segrete del castello, la locale principessa x non cadere in mano ai turchi, si getto' da una finestra, sfracellandosi nel fiume Arges.Oggi la gente definisce questo tratto dell'Arges "fiume della principessa". Per Vlad l'impalatore non era ancora giunta l'ora della fine.
UN EROE NAZIONALE. Nel 1476 i turchi ripresero i loro attacchi contro la Moldavia e il re ungherese decise di servirsi delle indiscusse capacita' guerresche di Vlad Tepes. Cosi' uscito dalla prigione , venne inviato in Valacchia e riusci' a riprendere il suo trono, sconfiggendo Laiota Basarab,cha da poco aveva sostituito Radu cel Frumos. Ancora una volta la sua vendetta si compi' e x 13 mesi innumerevoli nemici furono impalati su un bosco di pertiche erette ovunque. Verso la fine del 1477 Laiota Basarab,che nel frattempo si era rifugiato all'interno del territorto ottomano,torno' con un ingente esercito e rapidamente riusci' a sconfiggere i pochi uomini di Vlad. Non sappiamo come avvenne la fine terrena di questo inquietante personaggio. Tuttavia il suo ricordo non si spense e le sue crudeli imprese crearono intorno a lui un aurea di leggenda,destinata a contrassegnarlo con toni a tratti soprannaturali. Il legato apostolico a Pest, Niccolo' di Modrussa, che lo aveva incontrato di persona, lo descrive in uan lettera al papa Pio II, Silvio Piccolomini (1458-1464), come un vero demonio incarnato in un principe valacco. Pio II quindi inseri' questa terribile figura nei suoi COMMENTARI restituendoci un'immagine colma di orrore e profondamente condizionata dalla tradizione mitica formatasi intorno a Vlad l'impalatore.
"I Valacchi sono un popolo che abita al di la' del Danubio, fra il mare Eusino e le regioni chiamate Transilvania (...) Ai nostri giorni fu loro signore Dragula, uomo dala carattere incostante e vario (...) Dopo aver invaso la provincia di Cinibio, incendio' motlissimi villaggi pieni di persone, e allo stesso modo, trascinati in Valacchia molti uomini in catene, li fece impalare. Alcuni mercanti che erano stati attirati dalla promessa di protezione da parte dello Stato, mentre attraversavano la Valacchia con merci preziose, furono uccisi dopo essere stati depredati dei loro beni. Ordino' che gli fossero portati da Vurcia 400 fanciulli x insegnare loro la lingua valacca; invece li chiuse in una fornace e li fece cremare. Fece uccidere gli uomini piu' nobili della sua stirpe e tutti coloro che erano suoi parenti stretti, insieme con mogli e figli . Fece sotterrare alcuni dei duoi servitori fino all'ombelico e li trafisse con frecce, altri li scuoio'....Catturo' in guerra un certo Daym, figlio di un altro Daym voivoda e mentre era ancora vivo e vedente,gli fece costruire uan tomba e ordino' ai sacerdoti di celebrargli le esequie: quando queste furono portate a termine, mozzo' il capo al prigioniero. 53 ambasciatori che erano stati inviati dai transilvani furono gettati in prigione e dopo aver invaso le loro terre approfittando del fatto che non temevano alcun atteggiamento ostile,mise tutto a ferro e fuoco. Fece impalare Ceilino, capo delle sue truppe perche' non aveva saputo soddisfare la sua mostruosita'..... Fece impalare 600 uomini di Vurcia, caduti nelle sue mani mentre si dirigevano verso un'altra provincia. Un certo Zegano che si era rifiutato di impiccare con le sue mani un ladro che era stato fatto prigioniero,lo fece cuocere in un gran pentolone e lo diede da mangiare ai suoi concittadini. Strappo' persino il seno alle madri dei fanciulli che bevevano il latte e li sfracello' contro la roccia sotto gli occhi della madri. Entrato nella provincia di Transilvania , fece convocare presso di se come amici tutti i valacchi che vi abitavano, e riunitili insieme,scaglio' loro contro i soldati e li stermino', infine incendio' i loro villaggi. Si dice che abbia ucciso con questi metodi piu' di 3000 persone. Nell'anno 1462, l'imperatore dei turchi al cui potere era soggetto, chiese un tributo. Egli rispose che si sarebbe recato di persona ad Adrianopoli e avrebbe portato il tributo;quindi chiese una lettera x i prefetti del luogo, con la quale poter viaggiare in sicurezza. Gli fu concessa. ..Attraversando il Danubio con l'esercito' uccise i prefetti turchi che gli vennero incontro e , compiute grandi razzie tra le popolazioni , trucido' piu' di 25.000 persone di entrambi i sessi tra le quali perirono anche alcune bellissime vergini sebbene fossero state chieste in mogli dai valacchi. Condusse in Valacchia un gran numero di prigionieri dei quali alcuni fece scuoiare, altri furono fatti arrostire sul fuoco infilzati su spiedi, altri ancora furono fatti cuocere nell'olio bollente, e i restanti furono fatti impalare cosi' che il campo in cui furono compiute queste cose sembrava una selva di pali.Dopo aver commesso tante nefandezze, fu infine catturato da Mattia , re d'Ungheria, nello stesso inverno in cui papa Pio II torno' a Roma da Todi. Ancora oggi il valacco langue in carcere, uomo di corporatura bella, e grande e il cui aspetto sembrava adatto al comando;negli uomini spesso, a tal punto differisce l'aspetto fisico dall'animo."
(E.Silvio Piccolomini, Commentari rerum memorabilium, 1584,Libro IX, pag.598).
Il tema del "genio del male" ha trovato nella figura storica di Vlad III Tepes notevoli opportunita' x affrermarsi in qualche caso trovando ampie possibilita' di affermazione soprattutto nella mitologia. Ad esempio si narra che se una donna del suo principato era riconosciuta adultera, Vlad la faceva scorticare viva dopo averle fatto amputare le aprti intime: la pelle era quindi appesa alle mura xche' servisse da monito a tutti. Pene analoghe erano risrvate alle vedove che non si erano mantenute caste o alle giovani poco attente alla loro verginita'. Tra le tante atrocita' riportate nelle fonti troviamo la pratica di far mangiare alle madri i propri figli arrostiti, o quel di servire ai condannati all'impalamento il seno delle proprie mogli come ultimo pasto.Tremende mutilazioni,violenza paranoide e antropofagia trapuntano come segni indelebili la storia di Vald III il cui appellativo Tepes appare tragicamente adadtto. Non sappiamo quale fine abbia fatto il cadavere di Dracula; forse divenne veramente un vampiro,uno strigoi come dicono in Romania, o forse piu' semplicemente fu oggetto di scempio sull'ultimo campo di battaglia da parte dei suoi nemici,tanti, forse neppure turchi,. Secondo la tradizione il suo corpo fu sepolto nel monastero situato su una piccola isola del lago Snagov, a una cinquantina di km da Bucarest. Le parti piu' antiche del monastero risalgono al 1364: verso l'inizio del XV secolo fu restaurato e trasformato in fortezza e in seguito , dal XVII secolo al XIX secolo utilizzato come prigione. ella chiesa dell'Assunzione i una tomba anonima, si trovano i resti attribuiti a Dracula, ma la certezza storica su questa attribuzione non esiste. Se il cadavere fu spostato o se in quell'isoletta non vi giunse mai fino ad oggi non e' possibile stabilirlo con precisione: le tesi sono numerose e in esse la storia e la leggenda si amalgamano senza soluzione di continuita'. Dracula comunque no fu un pazzo, o almeno fu un pazzo lucido: la sua follia si univa alla ragion di stato e paradossalmente alla fede. Alcuni ritratti (se ne conoscono 2 ritrovati nel castello di Ambras, presso Innsbruck, conservati presso il Kunstmuseum di Vienna.) lo rappresentano come uno dei tanti cavalieri del suo tempo : solo gli occhi hanno qualcosa di misterioso, sono un po' allucinati e inquietanti, ma probabilmente la sua satanica fama ha finito x condizionare anche il piu' obiettivo degli osservatori. La leggenda di Vlad Tepes III ha trovato la propria cassa di risonanza non solo nella letteratura e nel cinema, condizionati dal romanzo di Bram Stoker,ma anche nella "storia di stato" romena. Infatti il dittatore Ceausescu rivendico' in lui una figura di patriota che nel XV secolo guido' le sue truppe contro le armate ottomane che minacciavano il paese. Terminata l'epoca di Ceausescu la figura di Dracula e' stat abilmente ripresa dai tour operators che propongono numerosi percorsi turistici attraverso la Romania, sulle tracce del grande mito del vampiro.
"In Vlad l'impalatore il popolo rumeno ebbe un grande uomo politico e un intransigente difensore dell'indipendenza del suo paese . Uomini politici e militari come Tepes segnarono momenti di epopea in difesa della terra patria e nella loro qualita' di dirigenti della lotta contro l'espansione ottomana si sono meritati un posto d'onore come grande personalita' della storia nazionale ed europea." Afferma l'autorevole Storia del popolo rumeno( 1981) . Una specie di revisionismo storico? Forse , senza dimenticare pero' che Vlad Tepes fu senza dubbio un grande condottiero e un abile politico: inoltre molte delle sue imprese , anche auelle piu' terrificanti, furono spesso condotte all'ombra di una croce di cui si riconosceva strenuo difensore.
DOVE VISSE E MORI' DRACULA. La' dove l'Arcivampiro compi' le sue atrocita', l'influsso della sua personalita' malefica e' ancora possente .
Nel 1492 l'esercito invasore del Sultano turco Mehmed " il Conquistatore" stava preparando un attacco alla citta' di Tirgoviste, capitale del dominio di Dracula, ai piedi dei Carpazi. Lo storico greco Chalcondyles cosi' racconta:
"Quando erano a circa 600 miglia a nord della cittadina, le avanguardie turche riportarono di aver visto una cosa orribile e raccapricciante, ovvero cio' che + tardi venne chiamato, durante il regno di terrore di Dracula, " la foresta degli impalati". Disposti in fila per circa un miglio in un grande semicerchio, c'erano centinaia di pali di varia grandezza in cui erano infilzati i resti dei corpi dei prigionieri turchi, in avanzato stato di decomposizione x la calura estiva e la devastazione fattane dai corvi e dagli altri uccelli predatori della Carpazia, molti dei quali avevano fatto il nido nel cranio o tra le ossa delle vittime . I brandelli delle loro vesti fluttuavano contro il cielo. Tutta l'area era infettata dall'odore di morte- il tanfo della putrefazione . Il giorno dopo il Sultano diede ordine ai suoi soldati di ritirarsi."
Chi si avvicina al cancello del palazzo di Dracula ,oggi in rovina, a Tirgoviste ( vi regno' come voivoda o principe di Valacchia durante tre diversi periodi nel XV secolo ), si trova davanti ad un imponente busto di Vlad l'impalatore, o Vlad Tepes com'era conosciuto dai suoi concittadini.
Mi sono fermato per fotografarlo, ma sentivo una presenza dietro di me . Mi giro e vedo un vecchio, un mendicante, che alzava il suo bastone verso il cielo.
"Tepes, Tepes", gridava e non c'era dubbio che stesse mimando il supplizio preferito da Dracula. Dal momento che non capivo quel che diceva, gli diedi qualche moneta in cambio di una fotografia; lui mi segui' fin davanti al cancello del palazzo, ma non volle andare oltre. Rimane molto poco del palazzo, fatta eccezione x poche mura smozzicate sopra i sotterranei piu' oscuri, dove c'erano le cucine , le cantine x il vino, le prigioni e le stanze di tortura. Su tutto domina ancora tuttavia la torre di guardia chiamata "Chindia", fatta costruire da Dracula stesso. La sua funzione principale era di posto di vedetta x scongiurare gli attacchi di sorpresa, ma era anche un osservatorio ideale x il tiranno; da li' poteva assistere alle torture e contemplare gli impalati nel cortile sottostante.
PASTO DI SANGUE.....La mia guida, una gentil donna valacca ,si dilunga a descrivermi (con un certo compiacimento...) alcuni dei crimini piu' terrificanti di Dracula. Non si accontentava , pare, degli impalamenti, ma si raccontano infinite storie che riferiscono come abbia accecato , strangolato, appeso ad uncini, scorticato, arrostito, fatto a pezzi e sotterrati vivi migliaia di uomini, donne e bambini.
Poi la guida estrae dalla borsa e mi mostra alcune acqueforti che ritraggono alcune di queste atrocita'; ce n'e' anche una nella quale Dracula e' ritratto seduto a un tavolo,di fronte a un immagine sacra, mentre pranza tranquilamente circondato da vittime impalate e mutilate( una leggenda dice che usasse intingere i bocconi nel loro sangue, per insaporirli). La reputazione orribile del Dracula storico, nella regione circostante la citta' di Brasov in Transilvania, dov'e descritto come cannibale e vampiro sanguinario,e' dovuta al tramandarsi di questi atroci particolari. Secondo la guida,Vlad Tepes durante la sua vita si sarebbe reso responsabile della morte di oltre 100.000 persone,inclusi un terzo della popolazione della Valacchia. Uno dei piu' cruenti dei suoi crimini avvenne nella cittadina di Tirgoviste. Invito' tutti i ciechi,i malati, i poveri e gli storpi della regione in una grande sala preparata apposta x loro, dov'era stato approntato un grande banchetto. Dopo che tutti si furono saziati ed ebbero bevuto tutto il vino,Dracula ordino' ai suoi uomini di dare fuoco alla sala. Non uno degli invitati si salvo' dalle fiamme. Il giorno dopo Dracula emono' un decreto in cui annunciava che la Valacchia era la nazione piu' progredita del mondo, dal momento che non vi risiedevano piu' parassiti, miserabili e persone inutili.
Un tunnel segreto collegava il palazzo di Dracula alla cappella principale che e' ancora ben conservata, con ricche decorazioni. Il mostro vi si ritirava dopo le sue orgie di omicidi x chiedere perdono a Dio dei suoi crimini, di cui si giustificava dicendo che tutto cio' che faceva era x il bene della nazione.
IL MONASTERO MALEDETTO....Come tutte le leggende che si raccontano sulla vita di Dracula, le circostanze della sua morte, e la conseguente accusa di vampirismo, sono avvolte nel mistero. La fine di Dracula e' avvenuta nel bosco di Vlasia, nascosto in una zona paludosa a nord di Bucarest. Il suo corpo mutilato e senza testa venne trovato da alcuni frati che si trovavano a passar di li'. I religiosi lo portarono nel monastero di Snagov, che sorge su un isola al centro di un lago dove fu sepolto di fronte all'altare della chiesa. Qualcuno dice che venne tradito dai suoi concittadini in cerca di vendetta; altri che fu ucciso da un sicario turco e la sua testa venne portata al sultano di Costantinopoli; altri ancora giurano che non e' affatto morto e che il suo spirito vive sottoforma di vampiro. Il suo corpo riccamente vestito,venne riesumato nel 1935; si ebbe allora la conferma che fu decapitato: un metodo ampiamente riconosciuto e praticato soprattutto in Valacchia x distruggere i vampiri. Confesso che fu' con una certa apprensione che, sempre insieme alla mia guida, mi diressi verso il lago ove sorgeva la tomba di Dracula, guidando su strade impercorribili che attraversavano la foresta. Ci trovammo alla fine in una zona paludosa vicino alla riva di un bellissimo lago. Ci circondava una strana mistura di catapecchie e di grandiose ville di ex- funzionari comunisti, queste ultime ancora sorvegliate da soldati. Andammo in cerca di qualcuno che ci traghetasse fino all'isola, ma dopo 1 ora di trattazioni con un marinaio locale, sembrava che la cosa fosse impossibile. Decidemmo allora di pernottare li' vicino x ritentare l'indomani. Trovammo una locanda vicino alla riva. L'oste era un uomo grosso e gioviale, felice di avere ospiti venuti da lontano. Quando gli chiesi qualcosa su monastero, mi racconto' che i contadini locali credono che l'abbazia e l'isola siano ancora infestate dal vampiro, e che la leggenda di Dracula era ancora profondamente radicata nella zona. Il monastero di Snagov ha una storia turbolenta, u distrutto + volte e Dracula stesso lo fece ricostruire e fortificare; il suo fratellastro " Vlad il monaco" ne fu abate x un breve periodo. Si crede ancora che Dracula abbia nascosto molti suoi tesori nelle vicinanze, alcuni dei quali infondo al lago. Nel 1940, 1977,1986 e nel 1990 e' stato lesionato da terremoti; nel XIX secolo e' stato adibito a prigione.
Un tempo c'era un ponte che collegava l'isola con la riva del lago, ma poco dopo la sua costruzione crollo' durante un temporale,portandosi in fondo al lago una catena umana di prigionieri in catene che lo stavano attraversando. si dice che le grida e il rumore delle catene si sentano ancora nelle notti di tempesta. L'oste promise di darci una mano a trovare una barca la mattina dopo, e ce ne andammo a dormire. Solo nella mia stanza,steso nel letto, cercavo di prendere sonno ascoltando il ronzio delle zanzare che mi volteggiavano sulla testa. Dopo colazione uscimmo x incontrare il pescatore che secondo l'oste ci avrebbe portato sull'isola,ma ancora una volta fummo delusi: la barca gli era stata rubata pochi giorni prima. Intanto il cielo si era coperto di nuvole nere e si sentivano in lontananza lampi e tuoni. Due giovani contadini uscirono all'improviso da dietro un canneto, dicendoci che ci avrebbero portato loro. Salimmo sulla loro barca e mentre attraversavamo il lago l'isola apparve lentamente davanti a noi, circondata da salici piangenti.
Il monastero aveva grosse crepe dovute ai terremoti; galline e capre vagavano tra le costruzioni. Accostammo ad un vecchio e malandato pontile, e avvertimmo i due ragazzi che non saremmo rimasti x piu' di 1 ora. Sembravano alquanto riluttanti a rimanere, ma ci assicurarono che ci avrebbero riportati indietro. Ci avvicinammo alla splendida porta intagliata del monastero, aperta a meta'. Dall'interno non proveniva alcun suono. Era buio,salvo il tremolio delle candele che si rifletteva nelle tante icone d'oro e d'argento. Mentre mi avvicinavo all'altare la figura piccola e scura di una suora spunto' da dietro una colonna e mi fisso'.
"Era questa la tomba di Dracula?" domandai. La suora non rispose ma continuo' a fissarmi con sguardo strano,come se vedesse qualcosa attraverso di me. La mia guida ripete' la domanda in romeno.
"Si,c'era il corpo di Dracula",rispose la religiosa.
"Ne abbiamo avuto conferma quando fu' riesumato, xche' gli vennero trovati un anello e un fermaglio che erano appartenuti al padre e da lui erano stati lasciati in eredita' al figlio maggiore".
La guida diede alla suora alcune monete,chiedendole di indicarmi dove poter scattare delle foto. La suora mi porto' all'altare dove si vedeva chiaro il segno di un sepolcro scavato nel pavimento di pietra. Sulla lastra tombale c'erano un vaso di fiori, un ritratto di Dracula e una brocca vuota.La luce era fioca ma scattai pur sapendo di rovinare la pellicola. Quel luogo , con la monaca che mi osservava muta come un cadavere, mi rendeva nervoso, e volevo uscire il piu' presto possibile. Dopo 4 o 5 minuti finii di scattare e ringraziai la vecchia, ma lei rimase impassibile. Mentre uscivo fuori,mi girai e la vidi fare strani gesti sulla tomba, gsticolando e muovendo le braccia come in trans. Quando raggiungemmo la barca, una vecchia con pochi denti in bocca occupava il posto dei ragazzi. Salendo cercavo di dare un ordine ai miei pensieri e controllavo le mie macchine fotografiche. Il cielo era sempre + nero, e cominciava a piovere........
tratto da un articolo di Max Neri. LA GENEALOGIA DI DRACULAGli indizi nella storia..... IL mito del vampiro moderno ,la cui origine e' da ricercare soprattutto nella cultura folcloristica transilvana, deve in parte la sua affermazione a un personaggio storico che nel XV secolo semino' il terrore nell'Europa dell'Est: Vlad Tepes (l'impalatore) . Per meglio comprendere la vicenda di questo temuto personaggio dobbiamo fare un piccolo salto indietro. Lo stato valacco sorse nel 1330 ed era originariamente costituito da un insieme di "voivodati" cioe' feudi. Quella fragile struttura politica era tormentata da numerose lotte interne trai singoli voivodati con cadute di potere, repentini rientri e continue rivoluzioni. Solo in principio si affermo' una solida autorita' centrale arroccata intorno al principe Iancu Basarab,il piu' grande trai vovivoda valacchi, che regno' dal 1330 al 1364.
Da questo grande dominatore discendeva Mircea il Vecchio (nonno di Vlad III di Valacchia, l'impalatore...)che ebbe il potere tra il 1386 e ul 1418.
Vlad, come Vladimiro o Vladislao e' un nome che si trova con frequenza nelle dinastie slave e balcaniche; il prefisso VLAD significa POTENZA.
IL MISTERIOSO ORDINE DEL DRAGONE......
Vlad padre regno' una prima volta tra il 1436 e il 1422, poi in seguito a una congiura lascio' il trono x un brevissimo periodo, fino a quando lo riconquisto' dal 1433 al 1447. Va tenuto presente che, tra la fine del XIV e l'inizio del XV secolo, il regno d'Ungheria e gli attigui principati di Valacchia, Transilvania e Moldavia furono al centro di cruenti scontri che videro come campo di battaglia l'Europa sud-orientale fino al Mar Nero e lungo i Balcani. Causa di questa violenta situazione furono non solo gli scontri tra Turchi e Cristiani, ma anche le lotte di potere locali.
Il padre di Vlad Tepes, essendo voivoda della Valacchia era anche a capo dell'esercito e massima autorita' dello stato , in pratica possedeva un potere pari a quello del sovrano, ma con la differenza che non si trasmetteva x diritto ereditario. Vlad, nel 1431, fu insignito dell'Ordine del Drago, la + alta onorificenza del Sacro Romano Impero, le cui frontiere si estendevano fino a Brasov tra la Valacchia e la Transilvania. Nell'Ordine del Drago entravano a far parte quanti si erano distinti nella guerra contro i Turchi. Le origini di questo ordine sono alquanto oscure: si pensa che il fondatore sia stato Sigismondo, figlio dell'imperatore Carlo IV, il quale raccolse intorno al " Drago" tutta una serie di combattenti intenzionati a lottare contro l'eresia , in particolare contro gli Hussiti. Campo di operazione era l'area tra Boemia,Polonia, e Ungheria , l'ordine fece molte vittime tra le genti accusate di aver aderito alla dottrina di Hus. In seguito estese la propia influenza anche in Germania e in Italia; si estinse pero' in breve tempo: nel 1437 alla morte di Sigismondo. Esiste un dibattito aperto sull'etimologia del termine "dracul"(o dracol) : infatti si deve sottolineare come gia' allora x un'ambiguita' termkinologica, con il termine draculesti si poteva definire tanto una "stirpe del drago" quanto la "stirpe del diavolo". In romeno Drac indica Drago ma anche Diavolo: da questa anbivalenza del termine si e' finiti alla falsa interpretazione della figura di Vlad, con il conseguente retaggio di illazioni colme di superstizioni. Probabilmente l'analogia tra le due figure (nella tradizione cristiana il drago e' metafora del diavolo) ha favorito la sovrapposizione dei significati; senza dubbio e' abbastanza difficile credere che un principe e i cavalieri adepti all'ordine ,cristiani e profondamente impegnati nella lotta contro l'eresia e l'Islam , accettassero di far parte di un " Ordine del Diavolo". Piu' realisticamente si puo' ipotizzare l'utilizzo della figura del drago vista come creatura simbolica,potente, certamente contrassegnata da alcune prerogative in armonia con le istanze di Sigismondo e a noi non note. Nella sostanza il problema non riguarda la trasformazione di Dracul in Dracula, ma il significato del termine: se si considera l'origine dal latino draco,il riferimento si trova nel drago; mentre se si considera il termine romeno drac, allora entra in gioco la figura del diavolo.
LOTTE INTERNE......
Vlad II, figlio di Vlad signore di Valacchia,si trovo' + volte a dover difendere il suo trono dalle mire di un cugino,Daniel che organizzo' una serie di congiure contro di lui. Si trasformavano cosi' due fazioni, i Danesti,cioe' coloro che parteggiavano x Daniel, e i Draculesti, sostenitri di Vlad detto Dracul. Sull'altopiano di Podisul , a circa 300 km da Bucarest, sorge il borgo medievale di Sighisoara. In questa localita' cinta da mura, con uana grande torre dell'orologio , le case sono ancora di legno e pietra e le vie portano i nomi delle antiche corporazioni, Dove oggi si apre una locanda dal lindo ambiente che ben delinea la sua origine tedesca, sorge la casa natale del mitico Dracula. Sul palazzo una lapide ricorda che Vlad Tepes nacque qui' nel 1431 e li visse fino al 1436 . Se non vi sono grandi certezze sull'epoca e la localita' di nascita, sappiamo invece che Tepes trascorse l'adolescenza nel castello di Tirgoviste, antica capitale della Valacchia. Da questo luogo nella valle della Dimbovita, inizio' la sua ascesa al potere, che comunque fu contrassegnata da fatica, abnegazione e anche molte sofferenze. La famiglia di Vlad II era composta da 3 figli: Mircea, Vlad e Radu; vi fu anche un'altro figlio nato da una relazione con una donna di basso rango: il piccolo fu chiamato Vlad ma, come la madre naturale ,concluse la sua vita in convento totalmente escluso da ogni pretesa dinastica. Vlad crebbe tra Sighisoara e Tirgoviste, spesso al fianco del primogenito di Mircea, guerriero valoroso che il giovane futuro Dracula apprezzava e cercava di imitare. Uno tra gli avvenimenti fondamentali x la formazione di Vlad, fu l'alleanza siglata dal padre con il sultano Murad, a cui offri' la possibilita' di saccheggiare le terre circostanti intorno alla sua patria, in cambio di appoggio militare. In questo modo i turchi ebbero facile accesso all'Europa orientale, penetrando in Transilvania senza incontrare ostacoli, anzi furono notevolmente favoriti della collaborazione di Vlad II, che praticamente ideo' gli itinerari attraverso i quali giungere nei punti nevralgici del paese. Certamente l'alleanza si rivelo' molto utile x l'intraprendente Voivoda che ebbe ben presto pieno potere sulla Valacchia e sulla Transilvania meridionale. Il variare delle sorti turche nelle zone conquistate determino' anche un cambiamento dei rapporti tra Murad e Vlad, che fu invitato alla corte del sultano x chiarire alcuni aspetti che parevano aver incrinato la collaborazione. Vald II parti' con Vlad e Radu ( difficile capirne il motivo), e giunto in terra turca fu rinchiuso con i figli nella rocca di Gallipoli, sui Dardanelli. Quando Murad disse di sentirsi tradito, Vlad si dimostro' sorpreso e a conferma della propria buona fede fece notare che mai avrebbe portato con se i due figli se non avesse avuto la coscenza pulita.....sta di fatto che Vlad e Radu restarono ostaggi del sultano, mentre Vlad II ritorno' in patria. In quelle terre conobbero grandi piaceri e tremende crudelta': quasi certamente Vlad ebbe modo di assistere agli impalamenti praticati con grande frequenza e che ne condizionarono profondamente la psiche; mentre Radu, detto dal sultano "il bello", ebbe una sorte diversa e , narra la tradizione, entro' a far parte dell'harem maschile di Murad. Intanto in patria, Vlad II e Mircea si distinsero nella lotta contro l'invasore turco; la fedelta' all'ordine del drago del voivoda e la sua relazione con il sovrano d'Occidente uniti contro l'espandersi della potenza ottomana,naturalmente non fecero presagire nulla di buono x i due figli lasciati in mano al nemico e condannati quasi certamente a una tremenda sorte.In realta',x qualche misterioso meccanismo politico Vlad e Radu ebbero modo di continuare a vivere tranquillamente anzi negli sfarzi della loro nuova vita piacevolmente islamizzata. Verso la fine del 1447 Vlad II e l'amato figlio Mircea furono sorpresi da un gruppo di sconosciuti armati: Vlad fu ucciso insieme a tutti i suoi uomini,mentre Mircea fu catturato e dopo essere stato accecato fu sepolto vivo. All'inizio dell'anno successivo Dracula fuggi' dalla sua prigione (o forse + realisticamente fu liberato)rientrando in patria , mentre il fratello , ambiguamente legato a Murad, resto' presso il sultano. Nell'ottobre del 1448, grazie ad una congiura, riusci' a spodestare lo zio e assunse la carica di voivoda. Il suo potere duro' soltanto 3 settimane,dopo le quali fu costretto a fuggire in Transilvania inseguito dai sicari di Vladislao II che era tornato al potere. Ma nel 1459 rientro' in patria con un cospicuo numero di fedeli, riusci' ad uccidere lo zio e a sterminare tutti i suoi nemici. I pochi frammenti tratti dalle Cronache di Costantin Cantacuzino(1650-1716) sono sufficienti a offrirci una drammatica ricostruzione del massacro:"Era la mattina di pasqua quando le guardie del voivoda Vlad figlio di Dracul arrestarono nello stesso momento e in ogni quartiere della citta' gli uomini oltre i 30 anni che si disponevano ai riti della Resurrezione....poche ore dopo erano tutti impalati,e i pali erano tanti che circondavano le mura di Tirgoviste e ancora ne avanzava......intanto,giovani donne e bambini erano deportati nella valle dell'Arges, dove avrebbero costruito il castello di Poienari". Il nuovo voivoda si dimostro' altrettanto spietato nei confronti dei nemici esterni al regno.