I Figli del mare, I Guardiani degli abissi marini

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view post Posted on 21/12/2007, 23:54




Le cinquanta Nereidi, gentili e benefiche assistenti della dea del mare Teti, sono sirene, figlie della Ninfa Doride e di Nereo, un profetico vecchio marino che ha il potere della metamorfosi. I Forcidi, loro cugini, figli di Ceto e di Forcio, altro saggio vecchio del mare, sono Ladone, Echidna e le tre Gorgoni che abitano in Libia (le tre Graie, o secondo taluni anche le tre Esperidi). Le Gorgoni si chiamavano Stimo, Euriale e Medusa, un tempo tutte e tre bellissime. Ma una notte Medusa si giacque con Posidone. Atena, infuriata per il fatto che si erano accoppiati in uno dei suoi templi, tramutò la Gorgone in un mostro alato con occhi fiammeggianti, denti lunghissimi dai quali sporgeva la lingua, unghielli di bronzo e capelli di serpenti. Il suo sguardo faceva impietrire gli uomini.
Quando, più tardi, Perseo decapitò Medusa, e i figli di Posidone, Crisaore e Pegaso, balzarono fuori dal suo cadavere, Atena ne applicò la testa alla sua egida; ma altri dicono che quell'egida fu fatta con la pelle di Medusa, strappatale di dosso da Atena.

Le Graie sono bianche di carnagione e simili a cigni, ma con i capelli grigi fin dalla nascita, un solo dente e un solo occhio in comune. Si chiamano Enio, Penfredo e Dino. Le tre Esperidi, chiamate Espera, Egle ed Eriteide, vivono nel lontano Occidente, nel giardino che la Madre Terra donò a Era. Taluni le dicono figlie della Notte, altri di Atlante e di Esperide, figlia di Espero. Esse cantano dolcemente.

Echidna era per metà una bellissima donna, per metà un serpente dalla pelle maculata. Viveva un tempo in una grotta profonda, tra gli Arimi; mangiava uomini crudi e procreò al suo sposo Tifone dei mostri orrendi; ma Argo dai cento occhi la uccise nel sonno.Ladone era serpente, benché avesse il dono di parlare un linguaggio umano, e custodì le mele d'oro delle Esperidi finché Eracle la uccise con una freccia.Nereo, Forcio, Taumante, Euribia e Ceto erano tutti figli del Ponto e della Madre Terra; ecco perché i Forcidi e le Nereidi si dicono cugini delle Arpie. Costoro sono le alate figlie di Taumante e della Ninfa oceanica Elettra, che agguantano i criminali perché siano puniti dalle Erinni, e vivono in una grotta nell'isola di Creta.

Gli antichi popoli Mediterranei credevano che misteriosi guardiani dell’abisso avessero il potere di cambiare i giorni fasti in nefasti e di causare eclissi; il più temuto di questi esseri era Leviathan, il Serpente del caos primordiale che, avvolgendo nelle sue spire il Sole e la Luna, avrebbe potuto divorarli.

Persino il popolo ebraico, che non aveva tradizioni marinare, era terrorizzato da quel grande mostro.
E così era per Beemot, un altro mostro marino dalle sembianze di gigantesco ippopotamo.

Nel Talmud si legge di un pesce, rimasto incredibilmente spiaggiato, così enorme che se ne cibarono i cittadini di sessanta città, e i suoi avanzi bastarono a conservare cibo per altre sessanta città. Soltanto un occhio del gigantesco mostro, colmò trecento misure d'olio...

Un altro mostro del Mediterraneo è Medusa, di cui ci parla Omero nell'Odissea. Medusa è una delle tre Gorgoni, figlie di Phorcys e di Ceto, divinità marine. Esiodo ci tramanda che Medusa, un tempo meraviglia degli abissi marini per la sua bellezza, fece innamorare Poseidone, e che dalla loro unione nacque Pegaso, il cavallo alato. Ma ciò fece salire su tutte le furie Athena, eterna rivale di Poseidone, che si vendicò trasformando Medusa in un mostro orribile, con una corona di serpi al posto dei capelli.
Tutti coloro che guardavano in faccia Medusa, rimanevano immediatamente pietrificati.

 
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