Blood and Gold |
|
| Polibio (VIII,28) ci ha lasciato una strana testimonianza secondo la quale l'oracolo di Delfi avrebbe dato il seguente oracolo: "i Tarantini avrebbero avuto ogni fortuna, dal momento in cui avrebbero iniziato a vivere con i "più". (defunti n.d.a.)"
Considerando il fatto che i luoghi per le inumazioni dei cadaveri erano tenuti discosti dai centri abitati questa predizione pareva molto improbabile nel suo lato effettivo.
Poteva essere quindi considerata sibillina, o con una chiave di lettura non relativa alla sua praticità ma ad un'interpretazione più "spirituale".
Verso la metà del V sec., invece, la città di Taranto affrontò un prodigioso aumento demografico, dovuto ad una forte immigrazione dalle campagne verso il centro cittadino.
Questa migrazione dovette quindi coincidere con un'espansione verso est della città; fino alla parte, allora allo stato paludoso, conosciuta come "saline". Questo improvviso sviluppo portò quindi ad un inglobamento, nell'area residenziale, dell'antico sito di inumazione.
La predizione si era avverata: i viventi condividevano le "case" dei defunti.
L'esplosione demografica dell'urbe portò come conseguenza, in positivo, anche un aumento della ricchezza, dei commerci e delle attività: la città quindi conosceva un periodo di prosperità.
Nel 1985, un gruppo di archeologi sia italiani che stranieri ha iniziato uno studio ed una catalogazione di reperti di circa dodicimila tombe rinvenute interamente nell'area cittadina risalente alla fine dell'ottocento fino ai giorni nostri.
Taranto quindi ha seguito fedelmente le parole dell'oracolo di Delfo...
|
| | |
