Il simbolismo della Cavalleria

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Blood and Gold
view post Posted on 28/4/2008, 19:36




Il cavaliere mitico non è un semplice guerriero cristiano che monta un cavallo, ma è anche un "Suchender", una persona che ha votato la propria vita alla ricerca di qualcosa di non ben definito, spesso rappresentato dall'irragiungibile Graal, simbolo di purezza e di fede. L'interminabile impresa della sua ricerca rappresenta il graduale processo di perfezionamento dell'individuo, anch'esso senza fine.
Non si diventa cavaliere possedendo un cavallo, ma seguendo un percorso iniziatico volto a sondare l'effettiva volontà di intraprendere la strada della cavalleria e la dedizione alla causa della fede e della giustizia.
Questa gestazione porta alla nascita dell'uomo nuovo, ad una sorta di resurrezione che segue l'abbandono delle spoglie della persona che si era prima. Diventare cavaliere, quindi, vuol dire partecipare alla natura propria dei campioni della fede, essere innervati della benefica virtù che scorre nelle vene dei difensori dei valori del cristianesimo.
La ricerca, tuttavia, è anche volta al raggiungimento di altri fini, ad esempio alla conquista del cuore di una castellana. In questo caso la cavalleria potrebbe rappresentare un avvicinamento alla natura femminile per partecipare ad essa, per perseguire l'irraggiungibile scopo di sperimentare in sé l'unione delle due nature, quella mascolina propria del guerriero e rappresentata dal possesso di virtù militari, e quella femminea rappresentata dalla gentilezza e dalla nobiltà d'animo. La Dama - anche simbolicamente - è ciò a cui tende il cavaliere; è necessaria per completare la sua identità ma il percorso che conduce verso l'ambíto irraggiungibile orizzonte è costellato di difficoltà e prove inaudite.
Probabilmente il senso della ricerca che condiziona il passo di ogni singolo cavaliere, non è altro che un tentativo di sondare se stessi, facendo scendere lo scandaglio in profondità nel proprio animo per attingere alla propria più autentica natura. Il tentativo di trovare ciò di cui si è alla ricerca, tuttavia, si dimostra essere velleitario poiché è preclusa all'uomo la possibilità di attingere alla fonte della conoscenza, di cibarsi del frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male.
 
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