Commemorazione dei defunti al tempo dei romani

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*+* Tran *+*
view post Posted on 9/9/2007, 22:36




Le fave sono originarie dell'area del mediterraneo ed erano già conosciute nella prima parte dell'età del bronzo, già utilizzate per l'alimentazione nell'antico Egitto ed in Grecia.
Durante il periodo dell'antica Roma il tempo dedicato al ricordo ed alla commemorazione dei morti non era, come oggi, il primo giorno di novembre ma durava un'intera settimana nel mese di febbraio, che era l'ultimo mese del calendario romano ed era il mese della purificazione.
Una delle convinzioni tradizionali era che le fave nere contenessero le lacrime dei trapassati ed erano quindi l'alimento più emblematico di questa tradizione. Secondo Pitagora le fave nere celavano al loro interno le anime dei defunti, dobbiamo quindi interpretare il cibarsi di fave come un'ingestione dello spirito dei cari estinti.
Le fave nere erano anche utilizzate per diversi rituali: per implorare la pace ai defunti consisteva nello spargere questi legumi sulle tombe; erano anche considerate "scaramantiche" si usava gettarsele alle spalle pronunciando le seguenti parole: "con queste fave, redimo me stesso ed i miei cari".
Durante i rituali dedicati alla Dea Flora, intere cascate di fave venivano gettate sulla folla in segno beneaugurante, ma al termine dei festeggiamenti il sommo sacerdote di Giove non poteva toccarle per la loro impurità.
Durante il periodo dedicato ai defunti si organizzavano veri e propri banchetti che comprendevano le fave nere, esse venivano anche date ai poveri, che le consumavano crude, mentre i nobili le cuocevano con diverse e trazionali ricette con salumi e formaggi.
Successivamente all'avvento del cristianesimo e nonostante i cambiamenti apportati alle usanze le fave rimasero il simbolo delle commemorazioni ai defunti anzi divennero il cibo di precetto venivano consumate prevalentemente in minestre.
 
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mazyo
view post Posted on 10/9/2007, 08:36




inoltre dallo studio di varie necropoli romane quasi tutte le varie offerte di cibo presentano una carbonizzanione violenta, che quindi è avvenuta sul rogo durante la cremazione e per questo ci sono due ipotesi per cui 1) fiori, semi e focacce(simili a schiacciate) erano posati accanto al morto, raccolti in vasellame fittile o semplicemente appoggiati alla barella aoopure 2) erano gettati dai presenti sulla pira accesa. Inoltre all'offerta che era intrisa di significati simbolici potevano essere aggiunti altri fattori: 1)personali (golosità del defunto), 2)stagionale (maturazione dei frutti) e 3)economico.

P.s: grazie al mitico professor rottoli
 
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1 replies since 9/9/2007, 22:36   551 views
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