Ci sono streghe e stregoni nel Medioevo Russo?

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Blood and Gold
view post Posted on 4/5/2010, 21:06




Ci sono streghe e stregoni nel Medioevo Russo?
di Aldo C. Marturano

La foresta è una miniera di materie prime per fabbricare moltissime cose, ma nel Medioevo il suo sfruttamento (fortunatamente!) non era così intenso e distruttivo come è generalmente oggi nelle foreste del mondo, pensando in negativo a quel che accade nella foresta del Mato Grosso, in particolare. Infatti, molta parte della foresta europea si è conservata, sebbene moltissima altra sia scomparsa per… ricavarne terreno da coltivaree aumentare il latifondo!

L’idea che si andava affermando in quegli anni dell’alto Medioevo di gran fervore missionario (IV-V sec. d.C.), propagata a tutti i livelli e in tutti i modi possibili (anche cruenti!) dai molti santi perlopiù irlandesi, era: Distruggere la selva, per eliminare i templi del demonio e i s0u oi servi! Inoltre aumentando l’estensione del terreno da coltivare si offriva la possibilità a sempre più numerose famiglie di vivere una vita cristiana lavorando e guadagnandosi il paradiso col sudore della fronte, secondo l’indicazione delle Sacre Scritture e, soprattutto, legando la gente al latifondo signorile dove queste persone svolgevano il proprio lavoro.

Tutto questo è detto meglio con le parole lapidarie di un grande studioso francese, Roland Bechmann, che noi qui chiamiamo in aiuto: “Distruggere la foresta fu per la Chiesa una soluzione per eliminare questi rifugi agli spiriti maligni, questo nido di superstizioni diaboliche e di pratiche di stregoneria. Allo stesso tempo si allargava lo spazio coltivabile e si aumentava la produzione dei prodotti di sussistenza e si affrontavano i problemi di una popolazione in aumento.”

Nonostante quella sistematica distruzione, che rimanesse pure qualche lembo di bosco per la caccia dei cavalieri nobili e per l’indispensabile raccolta di qualche prodotto fondamentale per la vita elegante delle corti! Allo stesso tempo però che tutto fosse sotto controllo, parcellizzato e… santificato!

Nell’Europa Occidentale il Papa, essendosi con la sua Chiesa affermato come un’autorità molto forte in tutti i campi, con le sue politiche “ecumeniche” (specialmente quando erano in gioco il rafforzamento e l’espansione della Chiesa Romana stessa e minacciava il pericolo dello scisma e dell’eresia dal barbaro nord) s’insinuava persino nelle politiche di quegli stati indipendenti che non rientravano nella giurisdizione ecclesiastica diretta di Roma.

La deforestazione dunque fu consacrata come un atto santo cristiano e addirittura dopo ogni grande carestia la si spinse più a fondo perché, si fece notare, queste calamità erano dovute proprio ai peccati di chi non aveva molto da fare a causa della…mancanza di terreno da coltivare! In questo modo la distruzione della foresta giunse ad essere intesa come un obbligo morale di ogni signore cristiano, di ogni re timoroso di Dio e perciò eseguita ed approvata con “santa” convinzione.

Per fortuna (dobbiamo dirlo!) nell’Europa settentrionale e nordorientale dove il Cristianesimo non si era ben affermato fino al X-XII sec., il piano di intenso disboscamento non fu attuato e in particolare il Bassopiano Sarmatico dall’Elba agli Urali con la sua fitta foresta vergine rimase momentaneamente quasi intatto! Non solo! Quando la domanda per i prodotti silvicoli andò aumentando nei secoli XI-XIII sec. in Occidente, la foresta nordica europea diventò l’unica risorsa dove trovare le indispensabili materie prime!

Si capisce dunque che la protezione e lo sfruttamento dell’ambiente si trasformò in un interesse primario per la Rus’di Kiev dove dominavano i Rjurikidi. Già s’iniziò simbolicamente con l’atto arbitrario di santa Olga di Kiev a metà del X sec. quando costei riservò a suo uso personale alcune zone forestate del nord. Naturalmente la foresta restò a disposizione di tutti coloro che vivevano intorno con quasi nessuna limitazione giuridica purché lo smierd continuasse a raccogliere non solo ciò che serviva per la propria vita, ma anche ciò che serviva per produrre prodotti pronti e semifiniti da passare come tributo all’élite al potere che ne traeva guadagno.

A quei tempi inoltre, non esistendo alcun contratto sociale definito fra il potere e i sudditi del tipo obbligo di assistenza sanitaria o economica in caso di cataclismi, alla foresta fu affidato un ulteriore compito: Quello di rappresentare letteralmente il luogo dove cercare e trovare la soluzione a qualsiasi tipo di problema quotidiano!

 
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